Il potere del pallone by Andrea Goldstein;

Il potere del pallone by Andrea Goldstein;

autore:Andrea, Goldstein; [Goldstein, Andrea ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Antropologia culturale, Farsi un'idea
ISBN: 9788815374011
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2022-07-15T00:00:00+00:00


Gli agenti

Lo sport vive di rivalità epiche, ma il testa-a-testa tra Jorge Mendes e Mino Raiola è stato molto particolare, perché i protagonisti la palla neanche la toccavano – e a dire il vero poco la vedevano anche quando il calcio lo praticavano a livello semi-professionistico. Ma in compenso ne sono stati quasi i padroni, dato che per vent’anni, fino alla morte del secondo nel 2022, quasi tutto – chi gioca dove, con quale stipendio, per vincere cosa – è dipeso dalle loro decisioni come agenti.

Anche se i giocatori la cui carriera è stata ed è gestita da Mendes sono decine, la sua fama e la sua fortuna sono dovute innanzitutto a Cristiano Ronaldo. Quando nel 2003 il Manchester United si interessò alla giovane promessa portoghese, il connazionale Mendes lo accompagnò all’incontro con Sir Alex Ferguson. E quando il mitico coach dei Reds concluse l’affare, Cristiano Ronaldo, che allora non parlava una parola d’inglese, decise di dare carta bianca al suo procuratore. Che col tempo ha messo in piedi una struttura, Gestifute, proprio per gestire a tutto tondo la vita, oltre che la carriera, dei propri assistiti. Che a loro volta si sono diversificati col tempo, a partire dagli allenatori – il primo dei quali, sorpresa sorpresa, è un altro lusitano, José Mourinho, che Mendes portò nel 2004 dal Porto al Chelsea.

Se Mendes è celebre per l’eleganza, lo stile di Raiola era, secondo Simon Kuper, quello di un cameriere di pizzeria di provincia nel suo giorno di riposo. Verosimile, ma quello che invece è sicuramente vero è che l’olandese di origini campane riuscì a piazzare al Manchester United Paul Pogba (per la cifra allora record di quasi 90 milioni di sterline), Zlatan Ibrahimović e Henrikh Mkhitaryan, malgrado il disprezzo con cui veniva trattato da Sir Alex. Mentre il portoghese viene da una famiglia umile, Raiola a 19 anni aveva già sufficiente fiuto per gli affari da guadagnare il suo primo milione con la compravendita di una franchise McDonald’s. Anche lui fece della cura dei clienti il proprio marchio di fabbrica, sebbene non abbia cominciato con Cristiano Ronaldo ma con Bryan Roy, che portò al Foggia nel 1992 e con cui convisse per sette mesi. Dell’olandese si sono perse le tracce, ma in Puglia Raiola strinse un rapporto intenso con Zdenek Zeman, che nel 1996 chiese al suo nuovo club, la Lazio, di acquistare un suo connazionale, Pavel Nedved, rappresentato da Raiola.

Zlatan Ibrahimović dedica parecchie pagine della sua autobiografia al rapporto con Raiola, che ben esemplifica il ruolo che un agente gioca nella vita di un calciatore di altissimo livello. Si tratta di un giovane, non di rado di origini modeste, che guadagna cifre astronomiche, ma non ha idea né di come vivere lontano da casa, né tantomeno di come gestire cotanta fortuna. In più è perennemente assediato – dai fan, dai giornalisti, dai famigliari, ma soprattutto da personaggi che cercano di guadagnarsene i favori. L’agente riesce a imporre una disciplina di vita, per esempio Raiola convinse Ibrahimović ad allenarsi molto, quanto di solito lo fanno i giocatori dotati di minor talento.



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